Principale Film Zero Stars: 'Terminal' è un errore inguardabile per Margot Robbie

Zero Stars: 'Terminal' è un errore inguardabile per Margot Robbie

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Margot Robbie in Terminale. RLJE



Dopo il suo svettante trionfo nominato all'Oscar in io, Tonya, dare seguito a un cane così cattivo terminale è un colossale errore di carriera per Margot Robbie. Supponendo per un secondo che qualcuno pagherà mai soldi veri per vederlo, quello che otterranno è uno scherzo esistenziale turgido, pretenzioso e incomprensibile. Quello che ci fa una stella in ascesa è un punto interrogativo per gli archivi.

Un minuto è una cameriera di nome Annie, che serve panini appiccicosi a un professore fumatore di tubercolosi in un ristorante aperto tutta la notte chiamato Fine della linea in una stazione ferroviaria illuminata al neon. Un minuto dopo è una ballerina di pole dance seminuda con le labbra verdi in uno spogliarello chiamato The Blonde Rabbit. Blink, ed è un sicario che indossa una parrucca nera di Cleopatra che incatena una vittima a un letto per ragioni mai spiegate. Tutti gli uomini che entrano ed escono da queste fantasie fatue sono i clienti del caffè.


TERMINALE
(0/4 stelle )
Diretto da: Vaughn Stein
Scritto da: Vaughn Stein
Protagonisti: Margot Robbie, Mike Myers, Simon Pegg, Max Irons e Jourdan Dunn
Tempo di esecuzione: 90 minuti.


Quindi abbiamo un custode, due assassini e un'insegnante morente, torturata e annientata da Annie, che si rivela essere lei stessa un sicario. Non sai chi sono gli altri o cosa stanno dicendo perché il 90 percento del dialogo è incoerente e incomprensibile come Ciao, uomini belli e pericolosi e Chi dice che il mistero è un'arte perduta? balbettato con accenti da minatore e pronunciato in un tono così basso che può essere sentito solo dai topi di campo.

Il tutto si svolge in una stazione ferroviaria deserta, da qui il titolo Terminale. Gli attori sono così cattivi che non menzionare mai i loro nomi è un atto di benevolenza. I personaggi sono morti all'arrivo, i pezzi non si uniscono mai. Il che lascia la star che cerca invano di agire in modo rilevante, ostacolata da sguardi vuoti mentre sbuffa su una serie infinita di sigarette macchiate di rossetto. Il regista e sceneggiatore per la prima volta Vaughn Stein è così inetto che il film non è tanto diretto quanto allucinato. Francamente è inguardabile.

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